Mirandola, Ganzerli: “Blocco opere pubbliche costerà caro ai cittadini”

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Il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Mirandola Roberto Ganzerli fa il bilancio delle opere pubbliche portate a compimento dall’amministrazione leghista: “Tutte risultano ferme, più o meno allo stesso punto di quando la hanno avute in consegna nel 2019”. La nota:

“Ci chiediamo cosa costerà il blocco delle opere pubbliche alla città di Mirandola. Il Palazzo Municipale ha l’ennesima variante in elaborazione, a data da destinarsi; il Teatro nuovo subisce la stessa sorte, impantanato in modifiche che vanno dagli impianti anti incendio alla reintroduzione del lampadario centrale, che non ha ancora una soluzione; il palazzo Ex Milizia ha ancora meno fortuna, in quanto i lavori sono ancora sospesi perché solo ora c’è, si spera, un incaricato tecnico per la progettazione; l’ex Gil non ha sorte migliore perché, si è scoperto, dovrà reintegrare il progetto sicurezza, e così le ex scuole elementari Dante Alighieri, che purtroppo, dopo il cambio di destinazione, sbandierato in campagna elettorale, da nuova sede del Comune a scuole elementari, non ha ancora completato il progetto esecutivo. La lista é lunga e comprende tutte le opere pubbliche che risultano ferme, più o meno allo stesso punto di quando la giunta leghista le ha avute in consegna nel 2019. A quanto pare non sanno nemmeno vivere di rendita. L’impossibilità di terminare una sola di queste opere nel quinquennio leghista, sommato ad una irrisoria capacità di investimento e di programmazione e alla sciagurata scelta della Mirandolexit stanno indebolendo la nostra città. Noi non diciamo che sia tutto fermo, ma si ha l’impressione che la giunta si muova solo per fare propaganda: questo non è il passo che deve tenere una città con la storia e l’economia di Mirandola. Infine, risulta che il settore lavori pubblici sia in una fase perenne di riorganizzazione e precarietà, e sembra che fra urbanistica e lavori pubblici ci siano centinaia e centinaia di pratiche ferme o in grave e ingiustificabile ritardo. Ci dovremo tornare, anche in Consiglio comunale, ma intanto resta la domanda iniziale: cosa costerà ai mirandolesi l’incapacità di questa giunta di pensare oggi al futuro di Mirandola e delle prossime generazioni?”.