Ricostruzione San Felice, Silvestri e Giovanelli: “Con Goldoni è a rischio la nuova sede Asp”

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L’ex sindaco di San Felice Alberto Silvestri e il suo vice Giovanni Giovanelli lanciano l’allarme per l’abbandono del progetto di riqualificazione delle ex scuole elementari che avrebbe contribuito a rilanciare il centro storico con l’arrivo della più importante azienda pubblica di servizi alla persona della Bassa modenese. Il progetto avrebbe portato in paese oltre 24 dipendenti più il consiglio di amministrazione. Ecco la nota:

“Purtroppo il sindaco Goldoni ha dichiarato l’intenzione di abbandonare la ricostruzione delle ex scuole elementari Muratori in pieno centro storico. È l’ennesimo tentativo stucchevole e infondato di dare la colpa a quelli di prima e all’Unione, utilizzati per il più classico degli scaricabarili. Questa strategia scorretta e piena di bugie è già stata utilizzata per far saltare l’importantissimo recupero di villa Ferri. Il centrodestra sanfeliciano ha deciso nel 2021 di non acquistare l’ex Casino di Caccia degli Estensi e di spendere per altro i quasi 600 mila euro trovati sul conto corrente del Comune. Una decisione dannosa, che ha fatto perdere un contributo di quasi 4 milioni di euro a fondo perduto, promesso con lettera ufficiale dalla Regione Emilia Romagna, più tutti gli ulteriori finanziamenti che si sarebbero potuti trovare, a tutt’oggi non intercettabili fra i privati. Ai cittadini però in campagna elettorale era stato promesso l’esatto contrario. Sul progetto di recupero delle ex scuole elementari sono stati persi ad oggi 3 anni e siamo tornati a prima del punto zero: non c’è nessun progetto approvato dal Comune e presentato in Regione Emilia Romagna. Si sa solo che è stato abbandonato il precedente ereditato in fase avanzata. Un progetto concordato con Asp, Sindaci Ucman, medici di famiglia e Ausl. Oggi si sa solo che è ipotizzato di destinare alla sede Asp troppi spazi rispetto alle necessità. È ovvio che i sindaci e l’Asp ci vogliano vedere chiaro. Sicuramente è felice l’amministrazione mirandolese, territorio sul quale rimarrà, nonostante Mirandolexit, la sede e l’attività dei 9 Comuni ancora per tanti anni, compreso l’affitto che anche San Felice continuerà a pagare. Sarebbe davvero un errore sprecare i circa 2 milioni di euro trovati sul conto corrente per pagare anticipatamente dei mutui, si sprecherebbero risorse che potrebbero essere usate per investimenti di riqualificazione/rivitalizzazione del centro e per creare lavoro. Sarebbe un’operazione finanziaria sbagliata, come la rinegoziazione a tassi d’interesse vantaggiosi solo per lo Stato accettata irresponsabilmente lo scorso anno. Per fare l’interesse dei cittadini terremotati c’era da chiedere l’impegno dei parlamentari, collaborare con loro e la Regione per migliorare le misure sisma, e non nascondere il rimborso Imu per alzare le tasse dando la colpa a quelli di prima in un periodo in cui siamo tutti alle prese con uno spropositato aumento di tutti i costi. Purtroppo, a 10 anni dai terremoti, San Felice ha tutta la ricostruzione pubblica bloccata, a differenza di altri Comuni. Nonostante gli importanti progetti trovati pronti – fra cui Rocca, Municipio, Teatro e Aula Magna –  per nessuno di essi è previsto l’inizio a breve, e quel che è peggio ancora, è che tante progettazioni non sono state neppure avviate, nonostante i tanti milioni di euro ottenuti da Stato e Regione per San Felice: ex caserma dei Vigili del fuoco, Torre Borgo, riqualificazione di vie e piazze del centro storico ed ex scuola di Pavignane. Questa è la riprova che il centrodestra ha rinunciato a gestire la ricostruzione pubblica lasciando il centro storico pieno di macerie, in mano a topi e colombi, nonostante in campagna elettorale avessero promesso di accelerare. Ci rivolgiamo a tutti i sanfeliciani a cui sta a cuore il futuro di San Felice, al di là dell’appartenenza politica, per sollecitarli a far sentire la propria voce e il proprio dissenso, deve essere una priorità completare la ricostruzione privata e pubblica, la nostra comunità non merita di continuare a vedere per molti anni cumuli di macerie a causa dell’incapacità e totale inadeguatezza degli attuali amministratori”.