Doppio femminicidio Castelfranco, Belloi “Dove non arriva la cultura deve agire la giustizia”

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“Occorre verificare i bisogni concreti delle donne in difficoltà, se il territorio offre servizi adeguati e che tipo di sostegno possono offrire in questi casi garantendo la velocità della presa in carico. Le donne che fanno politica a tutti i livelli devono trovare unità di intenti perché questa è una battaglia trasversale che non può vedere separazioni”, così Patrizia Belloi, responsabile Politiche di genere e delle famiglie Pd città di Modena, ha commentato il doppio femminicidio di Castelfranco Emilia. La nota:

“È successo ancora. Un uomo che non accetta la realtà e uccide. La frustrazione di non essere padrone assoluto della vita della sua compagna che porta a desiderarne l’annientamento. Ridurre al silenzio la donna che ha osato alzare la testa, che ha detto no, che ha scelto di lasciare. Quanto costa in termini di vite spezzate questa cultura trita di cui siamo impregnati?

È proprio vero che non si può fare nulla perché a rendere difficile aiutare le donne sono due elementi che stanno alla base del fenomeno, il primo è che i comportamenti lesivi e abusanti maturano quasi sempre in contesti relazionali affettivi, familiari e/o di coppia; il secondo aspetto attiene alla difficoltà di farli emergere, sia per i legami esistenti tra carnefice e vittima, sia perché considerati legati alla sfera privata dei rapporti. La violenza invece non ha nulla di privato è la manifestazione di un vuoto d’identità e di struttura di chi la compie. Rappresenta l’incapacità di ricostruire una nuova idea di sé in uno scenario di ruoli in continuo mutamento. La prevenzione ed il contrasto della violenza maschile sulle donne è responsabilità di tutti. Nessuno si può sentire escluso dalla scuola alla cultura. Proprio dalla cultura occorre partire poiché la violenza contro le donne ha mille sfaccettature e mille forme. Anche la politica deve produrre cultura ed essere modello; un modello che sia da esempio verso la via del cambiamento.

È troppo facile gridare al mostro ogni volta che si assiste a questo scempio senza fare azioni di prevenzione. Oggi sono una madre ed una figlia che pur avendo paura hanno deciso di essere libere. Domani a chi toccherà? Non possiamo sentirci fuori pericolo. Nessuno è escluso. È una storia che riguarda tutti da vicino. Servono pene giuste e certe perché dove non arriva la cultura deve arrivare la giustizia. Il Comitato per l’ordine e la pubblica sicurezza devono intervenire al fine di verificare che sia stato fatto tutto quanto era possibile per evitare questi femminicidi. Occorre verificare i bisogni concreti delle donne in difficoltà, se il territorio offre servizi adeguati e che tipo di sostegno possono offrire in questi casi garantendo la velocità della presa in carico. Le donne che fanno politica a tutti i livelli devono trovare unità di intenti perché questa è una battaglia trasversale che non può vedere separazioni”.