Vaccini, Maletti “Bene l’organizzazione emiliano-romagnola”

Dalla Regione

Francesca Maletti, vicepresidente Commissione Salute: “Bene l’organizzazione emiliano-romagnola, monitoriamo i dati e raccogliamo sollecitazioni a fare ancora meglio. Essenziale l’arrivo delle dosi promesse”

La sanità emiliano-romagnola sta affrontando una terza ondata che, finalmente, vede un rallentamento sul piano dei contagi ma ancora non lascia tirare il fiato per quello dei ricoveri. “I reparti covid e le terapie intensive sono al limite. Sebbene i posti letto negli uni e nelle altre siano stati aumentati da quando è scoppiata la pandemia, oggi in alcune aree dell’Emilia e della Romagna l’occupazione è oltre la soglia di allarme. La somministrazione dei vaccini prosegue, nonostante il rallentamento registrato la scorsa settimana per aspettare le decisioni delle autorità di vigilanza sulla conformità di Astra Zeneca. L’Emilia-Romagna è la Regione che è riuscita a somministrare più dosi ogni 100.000 abitanti in Italia, solo la Provincia autonoma di Bolzano ha fatto meglio. Dispiace quindi che i consiglieri di opposizione di Lega e Fratelli d’Italia non ammettano che la programmazione regionale stia dando buoni risultati”. La vicepresidente della Commissione regionale Sanità Francesca Maletti commenta duramente gli interventi di alcuni consiglieri regionali di opposizione relativamente all’informativa dell’assessore Raffaele Donini. “In particolare, Lega e Fratelli d’Italia stanno gettando ombre sull’individuazione delle categorie fragili da vaccinare prioritariamente dopo aver provveduto ad aprire le agende per le fasce di popolazione più anziane. Cercare di fomentare la competizione tra categorie parimenti fragili è un gesto poco nobile, sul piano etico e politico” stigmatizza Maletti. “Siamo ben consapevoli che vadano protetti i disabili, i caregiver e coloro che soffrono di patologie gravi e croniche. Siamo i primi a chiedere di fare attenzione al reperimento delle dosi, a organizzare al meglio le somministrazioni per evitare scorte troppo massicce, ad accelerare sulle cure e le somministrazioni al domicilio di chi è più in difficoltà. La destra – conclude Maletti – dopo i risultati imbarazzanti che si registrano in Lombardia, è ormai priva di modelli sanitari di riferimento e cerca di gettare fumo negli occhi dei cittadini che non si faranno prendere in giro così facilmente”.